19 novembre 2021

40 artisti (39 + 1 artista curatore) per le Madonie

I Art Madonie è il progetto titanico nel quale ho avuto l’onore e il piacere di occuparmi in veste di curatore artistico delle opere di Urban art di oltre 50 bravissimi artisti. Questa volta insomma ho riposto i pennelli e non ho dipinto nulla: mi sono occupato di ciò che avrebbero dipinto loro.

Settantacinque* le opere immaginate, di cui se ne sono riuscite a realizzare ben quarantacinque. Trentanove gli artisti alfine impegnati da metà ottobre a questi ultimi giorni in Sicilia, e 18 i paesi delle Madonie coinvolti. 

Mesi e mesi di lavoro preparatorio e centinaia di litri di vernice e bombolette spray sono stati necessari per donare in un unico mese di realizzazione - dal 15 ottobre al 15 novembre 2021 - questi murales che si presentano come simboli contemporanei di luoghi in cui l’arte ha spesso un volto ben più antico.

Noi ci siamo confrontati con questo volto, ne abbiamo studiato storia, poetica ed estetica con attenzione e con rispetto, così come abbiamo ascoltato i racconti e i desideri dei cittadini, che ci hanno mostrato un enorme patrimonio immateriale che non avremmo potuto scoprire altrimenti. Nel video qua sotto potete vedere coi vostri occhi quanti argomenti i cittadini stessi mi hanno chiesto di trasmettere agli artisti.

 Il mio tour tra i 18 paesi coinvolti nel progetto I Art Madonie coi racconti dei cittadini

Non sono mancate certo le difficoltà, come accade a ogni progetto complesso, tanto più se così ambizioso, ma i risultati sono più di 40 opere d’arte urbana che scaldano il cuore oltre ogni aspettativa.
Questi luoghi si sono arricchiti di decine di finestre che, da muri prima anonimi, si aprono oggi verso mondi immaginari, nuovi panorami urbani più o meno realistici o surreali, più o meno grafici, figurativi o astratti.
Che altro aggiungere? Vi do’ solo il suggerimento di organizzare presto quel viaggio che vi permetterà di visitare questi luoghi davvero unici, in cui il tempo scorre più lentamente, al giusto ritmo per ammirare - oltre che le colline e le montagne, il mare, i centri storici e le tante altre bellezze delle Madonie - anche queste nuovissime opere d’arte contemporanea pubblica da vicino. 
 
Nelle foto qua sotto, a commento di ogni foto, concedetemi qualche parola su ogni lavoro. 
Prima però ringrazio di cuore ogni artista per lo splendido risultato conseguito. Grazie anche a Sosvima e al team che mi ha selezionato per la curatela artistica, poi alla giuria selezionatrice degli artisti di cui ho avuto l'onore di essere Presidente e a tutto lo staff che ha portato avanti il lavoro lungo e difficile di aiutare gli artisti a trasformare le idee e le opere sulle quali avevano lavorato nei mesi scorsi in grandi murales. E ringrazio il mio assistente Luca Ceresoli per il grande supporto nella fase di progettazione dei murales con gli artisti. Senza dimenticare nei ringraziamenti i cittadini, gli assistenti locali, i fotografi, le amministrazioni che si sono prestate a supportare gli artisti, and so on…
 
 All'opera nel mio studio sugli studi di pre-produzione del progetto

* Confesso che alcuni dei murales che per problemi di vario genere non si sono potuti dipingere mi mancano particolarmente perché mi ci ero affezionato ormai, ma tantissimi magnifici semi sono stati piantati, daje.
 
Basta ciance, veniamo ai murales degli artisti:

Allegra Corbo, A Matri Granna, Pollina 2021 (particolare)
 
Allegra Corbo, A Matri Granna, Pollina 2021 (il lato a destra della scalinata)
 
Arrivata prima alla call per selezionare gli artisti, Allegra Corbo, oltre ad essere un'artista magnifica e una grande persona, tra i fondatori del PopUp! Festival di Ancona, è un pezzo di storia dell’arte urbana in Italia. Sulla scalinata della Maddalena, nel Comune di Pollina, Allegra ha proposto l'opera "A Matri Granna", la Grande Madre. 
Nel dipinto, che ha trasformato con grazia la scalinata che unisce i diversi livelli del paese in un'opera d'arte immersiva, ci sono elementi come il tarassaco, i semi, le api, le vibrazioni dei loro ronzii e dei suoni delle montagne, le rocce dalle sfumature rosa e viola sulle quali è aggrappato il paese, l'oro delle sculture di Antonello Gagini e ci sono i putti della sua Natività del 1527, conservata nella Chiesa Madre, il Duomo di Pollina. Putti nelle cui fattezze l'artista ha visto quelle di bambini con sindrome di Down. Allegra ha scritto di Pollina: "Qui si vede tutto il mondo, tutto il mare, tutto il sole e la luna, tutti i monti e le nuvole. Sono stata fortunata perché ora posso vedere tutto, da qui. Quello che disegno è semplice, E' CIÒ CHE È, viene da qui, anche se l'ho immaginato quando ero là".
 
Guerrilla Spam all'opera, Alimena 2021
 
Guerrilla Spam ha lavorato nel Comune di Alimena, cogliendo ispirazione nel tema dell'intreccio/ricamo come sapere artigianale ancora presente nel posto, anche se sempre più folkloristico e meno “necessario”. Il sapere del ricamo è una
conoscenza spesso femminile che rendeva le donne depositarie di un mestiere importante, indispensabile per la casa, ma anche di una “trasmissione di sapere” tra persone e culture differenti. Come osserva lo storico dell'arte lituano
Baltrusaitis, molte immagini sono giunte nel Medioevo europeo in Francia o Germania dall'Oriente grazie ai tessuti e ai tappeti in genere. Su questi, dei disegni sumeri si sono trasmessi sino a noi diventando immagini
comune e “locali”.

 
L'opera di Angelo Crazyone completa, Valledolmo 2021 (foto dell'artista)
 
Angelo Crazyone ha realizzato la sua opera a Valledolmo con la tecnica dello stencil. Il murale è incentrato su una figura femminile dallo sguardo forte e deciso che evoca la personalità delle sorelle Lucia e Concetta Mezzasalma, che qui negli anni '40 del Novecento sfidarono la mafia dei feudi, diventando, nonostante la giovane età, punti di riferimento e guide delle masse contadine. 
Concettina il 9 marzo del 1950, cavalcando un mulo e con la bandiera rossa in mano, guidò duemila contadini all'occupazione delle terre, facendosi lei promotrice dello sciopero dei lavoratori dopo l'arresto di Pio La Torre. Esempi per tante altre "figlie della terra", minacciate dalla mafia, osteggiate da padroni e preti, soggette a calunnie perché considerate troppo libere, Lucia e Concetta erano due capopopolo che continuarono ad impegnarsi per decenni nelle lotte per i diritti dei contadini e delle donne.

Nais all'opera, Bompietro 2021 (foto di Alessia Tedesco)
 
L’opera di Nais (MissNais Arts) a Bompietro è una composizione di figure che ricorda la croce, qui gioiosa e simbolo di vita e non di morte. In chiave femminile insomma. Il murale si ispira infatti alla Sicilia rurale, all’incontro tra la terra, l’essenza umana e il sacro, in simbiosi con i cicli della natura che si rinnova continuamente. Due donne che si fondono con l’antico Ulivo dell'amore e della fertilità intrecciano nella corteccia i loro lunghi capelli e tra le mani portano cesti colmi d’ uva, mentre la Donna al centro, “Ma-Donna”, è la divinità simbolo di sacralità e abbondanza. Il suo abito dai colori della terra sembra ispirarsi ai lavori di 'zza Anna, l'anziana detentrice dell'antico sapere della tessitura a mano che la comunità di Bompietro custodisce ancora tra i suoi patrimoni, come tesoro umano vivente, e che Nais ha incontrato durante la sua permanenza nel paese delle Madonie.
 
Alva Moca all'opera, Petralia Soprana 2021 (foto di Paola Li Puma e Andrea Rovati)
 
Il murale "AcquA" di Alva Moca completo, Petralia Soprana 2021 (foto dell'artista) 
 
La miniera di sale e il Museo del sale che vi è all'interno, il cui ingresso è proprio a fianco a questa grande parete, sono l'ispirazione per il murale che l'artista spagnolo Alva Moca ha realizzato nel Comune Petralia Soprana. Il blu del mare e il bianco del sale, predominanti cromatiche dell'opera, ricordano le origini del borgo madonita, ovvero il tempo in cui il mare lo sommergeva. Mare che qui ha lasciato l'enorme ricchezza di un'intera montagna di salgemma. 
Ma le variopinte figure che popolano AcquA, come danzassero o nuotassero nell'intenso blu, sono gli umani che attraversano il Mediterraneo cercando di iniziare una nuova vita. L'acqua è qui dunque fonte di vita, è frontiera, è cultura, ed è un motore economico gestito a piacimento dalla società capitalista. È l'elemento di cui è maggiormente composto il nostro pianeta a cui, come ha scritto Moca stesso: "non piace come vengono trattati lei e i suoi inquilini".
 
Soen Bravo all'opera, Bompietro 2021 (foto di Alessia Tedesco e Andrea Rovati)
 
L'arte dell'intreccio, caratteristica sapienza dei paesi delle Madonie, è la protagonista dell'opera di Soen Bravo nel Comune di Bompietro. L'artista madrileno si è focalizzato sulle mani, sulla gestualità e sui particolari, resi in modo iperrealista. L'intreccio è una tecnica artigianale antica, tradizione anche di questo paese come di tanti altri delle Madonie, e Bravo attraverso la sua opera "Vimini" lo ha omaggiato con questo 'monumento pittorico', tra l'altro perfettamento integrato nel paesaggio, di cui ha voluto riprendere i colori.
 
Mr. Thoms, "U' vanniaturi", Cerda 2021 (foto Mario Cascio)
 
Nella cittadina di Cerda molti cittadini ci hanno raccontato delle epiche corse in auto della storica Targa Florio, e delle figure che nel corso dei decenni sono ruotate attorno a questo grande evento. A uno di questi personaggi, ovvero u' vanniaturi, sono state dedicate ben due opere del progetto I Art Madonie. 
In questo grande murale che accoglie i visitatori all'ingresso del paese l'artista romano Mr. Thoms lo ha rappresentato in modo ironico, ricco di particolari, e ne ha trasformato le bacchette in carciofi, ortaggi tipici di Cerda.
È lo stesso artista a descriverci la sua ispirazione per l'opera:  
"Fino agli anni cinquanta, l'assoluta mancanza di mezzi d'informazione di massa faceva si che molti annunci fossero fatti dai banditori, che, in questo modo venivano a svolgere il ruolo d'informatori pubblicitari e di divulgatori sociali. Ad esempio a Cerda prima di correre la Targa Florio, passava U Vanniaturi gridando di tenere lontano i bambini e animali dalla strada e che il sindaco non si sarebbe preso responsabilità se fosse accaduto loro qualcosa".

NSN997, bozze per il loro murale di Geraci Siculo e materiale di repertorio e di ispirazione
 
"Grande o piccola che sia, la comunità è ciò che salva il singolo dell'oblio. Ne abbiamo bisogno nelle avversità ma anche nella gioia. La "festa" è manifestazione concreta di questo legame, i protagonisti di quest'opera sono cittadini di Geraci nelle loro "feste", provenienti dall'archivio fotografico comunale. Una comunità aperta, multietnica e solidale è una manna". Questo scrive il collettivo NSN997 a proposito del loro murale sull'edificio della Comunità San Pio di Geraci Siculo, di cui vediamo qua sopra studio e bozze. 
Il collettivo italo-spagnolo lavora integrandosi il più possibile con le comunità dei luoghi dove dipinge e chiede foto, documenti e altro ai cittadini, in modo da poter raccontare attrraverso un'immagine 'corale' l'intera esperienza che è alla base dell'opera.

Il murale di NSN997 a Lascari, 2021 (foto dell'artista)
 
Lascari è un paese nuovo, di appena un'ottantina d'anni, benché tragga origine dalle antiche torri di avvistamento diventati piccoli borghi nei secoli, in cui era divisa la comunità prima di divenire parte di questo paese unico. La comunità è ancora un forte elemento di unione qui, un vero tesoro vivente di questo luogo. E tra i sogni degli abitanti c'è anche quello di fare di questa casetta che vedete qua sopra un piccolo museo virtuale della comunità, con foto, video, libri e documenti della storia di Lascari. Una sorta di sede 'virtuale' del MUVI, museo che conserva reperti e strumenti della tradizione artigiana e agricola locale e che presenta diversi eventi culturali. Per questi motivi appena descritti le opere del collettivo italo-spagnolo NSN997, che lavora mettendo al centro dei suoi murales la comunità, come se questa stessa fosse già un'opera d'arte, sono proprio l'ideale anche qui. Come hanno scritto loro stessi: "Quest'opera parla di una comunità che si rispecchia nella sua memoria, la memoria dei volti che ci raccontano una grande isola, crocevia di popoli e lingue, che è nel Mediterraneo, che è Mediterraneo". 
Anche qui come nel murale di Geraci torna il bene naturale della manna, tipico delle Madonie, cioè quell'elemento bianco con cui i protagonisti sembrano giocare allegramente. 
 
Il murale di Dinho Bento a Pollina, 2021 (foto dell'artista)
 
Giulio Gelardi fa dono della manna all'artista Dinho Bento a Pollina, 2021

E, a proposito della manna e della sua estrazione dai frassini, la frassinicoltura e Giulio Gelardi sono i simboli che hanno reso noto nel mondo il Comune di Pollina nel quale Giulio è nato e lavora, tramandando in questo modo una sapienza millenaria. L'artista brasiliano Dinho Bento ha voluto omaggiare le Madonie rappresentando proprio un ritratto di Giulio immerso in questo elemento naturale che si estrae soltanto qui, ricco di sostanze nutritive e preziosissimo per questo territorio.
 
Dinho Bento all'opera anche a San Mauro Castelverde, 2021 (foto di Rosa Pepe)
 
Ancora Dinho Bento, stavolta all'opera nel Comune di San Mauro Castelverde. Qui l'artista ha dedicato la sua opera agli ulivi centenari che ci sono in questo territorio. Le linee sinuose di diverse sfumature di verde del suo dipinto compongono una corteccia che si sviluppa per tutta la parete e, da questa, emerge un volto di atavica bellezza.
Le connessioni tra comunità e natura sono al centro dell'opera di Bento, che nelle Madonie ha trovato molte ispirazioni.
 
Il murale di Rise The Cat ad Alimena, 2021 (foto dell'artista)

La ricchezza e la forza dell’ulivo sono al centro anche di questa fiaba delicata, dipinta da Rise The Cat sulla parete della casa dell'acqua che è all’ingresso del Comune di Alimena, parete di fronte alla quale i bimbi del paese vanno a giocare. 
Le colture e l’allevamento sono qui mostrati con fierezza e grazia. C’è il lavoro dell’asino che supporta l’uomo nei campi, c'è il grano che è nutrimento e simbolo del passaggio delle stagioni, ci sono un pastore con la sua pecora e c’è il cesto in vimini lavorato da una donna in primo piano. Tutti scorci su una realtà siciliana antica che l'artista parmense ha dipinto con colori accesi per sottolineare quanto sia ancora molto presente nelle Madonie, come lui stesso ha tenuto a raccontare: "Lì ho incontrato persone fantastiche: ho conosciuto un uomo che fa cesti di vimini, ho visto tanti pastori e ho sentito storie di olive e grano, quindi tutto quello che stavo disegnando nel frattempo".
 
L'opera di RAME13 work in progress, Sclafani Bagni 2021 (foto di Giusy Geraci e Andrea Rovati)
 
L'artista pisana RAME13 nella sua opera per il Comune di Sclafani Bagni rievoca le acque termali che fecero la fama del paese in passato. Parlando con le persone del paese è emersa la nostalgia per le terme chiuse e in abbandono, e il desiderio di vederle di nuovo in uso. E  il personaggio principale di quest'opera sembra proprio un viandante che, in groppa al suo mulo, percorre queste montagne sotto la calura estiva alla ricerca di quell'acqua che è in realtà proprio sotto ai loro piedi e zampe.
 

Fernando Leon e Marije Marie all'opera, Alimena 2021 (foto di Tiziana Alfonso e Andrea Rovati)
 
L'opera completa di Fernando Leon e Marije Maria, Alimena 2021 (foto degli artisti)
 
Il murale che gli artisti Fernando Leon e Marije Maria hanno realizzato assieme nel Comune di Alimena è come un collage di componenti interconnesse che rappresentano il paesaggio, i volti, la vegetazione, i manufatti e altri elementi tipici che hanno incontrato i due nel territorio delle Madonie. Fernando, nativo di Bogotà e cittadino dei Paesi Bassi, si è classificato dodicesimo in graduatoria alla call for artists e ha proposto di collaborare con la sua compagna Marije - anch'essa artista muralista, oltre che bravissima tatuatrice - per realizzare per la prima volta un murale assieme. E il connubio tra i loro due stili ha prodotto quest'opera dal segno originale e molto contemporaneo che si affaccia gioiosa dal belvedere del paese.

L'opera di Jennifer Erny, Cerda 2021 (foto di Tano Rizzi)
 
L'artista Jennifer Erny, statunitense di Detroit e residente a San Paolo in Brasile, ritrae nei suoi murales soggetti appartenenti alla sfera naturale, della flora o della fauna. Al Comune di Cerda ha realizzato un'opera che ha come protagonista il prodotto della terra a cui la comunità è più legata e che è ormai un simbolo di questa cittadina: il carciofo.

L'opera di Luca Font work in progress, San Mauro Castelverde 2021 (foto di Rosa Pepe)

Luca Font ha realizzato nel Comune di San Mauro Castelverde un'opera con immagini stilizzate fortemente simboliche, legate alle tematiche del paese. Tredici stazioni simboliche, come quelle della via crucis, ma rappresentanti scene di paganesimo, cristianesimo innestato su di esso, fertilità e natura che caratterizzano la cultura del territorio. La composizione stessa si ispira alle 11 stazioni della via Crucis in maiolica del 1700/1800 di artisti vari, conservate a San Mauro e le cui copie sono esposte nelle strade del paese .
Il murale è ancora in "work in progress" poiché l'artista lo terminerà in primavera.
 
Web3 e Enc18 davanti alla loro opera a 4 mani, Sciara 2021 (foto di Rosanna Mangiafridda)
 
Gli artisti Encs18 e Web3 hanno collaborato per realizzare quest'opera a 4 mani all'ingresso di Sciara, che intende omaggiare la vigna, l'uva e il lavoro dell'uomo per trasformarla in vino, un bene che in queste terre di vigneti è un nettare preziosissimo per tutti. Una vigna centenaria aggrappata all'edificio incornicia l'opera in alto, oltre ad esserne stata la principale ispiratrice.
 
Il murale di Web3 a Polizzi Generosa duranmte la realizzazione, 2021 (foto di Martina Polito e Andrea Rovati)
 
Il regista statunitense Martin Scorsese è un illustre personaggio dalle radici polizzane. Per questo l'artista genovese WEB3 - qui alla sua opera personale - ha proposto di dedicare a lui e alla sua indimenticabile pellicola del 1976 Taxi Driver un murale a Polizzi Generosa.
 
"Usanze" è il titolo del murale di Encs18 a Gratteri, 2021 (foto dell'artista) 
 
Anche Encs18 ha realizzato un'opera personale per I Art Madonie. "Usanze", dipinta a Gratteri dall'artista, coglie e mette in primissimo piano un semplice momento quotidiano che si ripete da migliaia di anni sempre uguale che per questo motivo passa assolutamente inosservato. L'uomo si nutre dei frutti della natura e qui in Sicilia il fico d'india è uno dei doni della terra che si possono incontrare ovunque si vada.

Teddy Killer all'opera, Polizzi Generosa 2021 (foto di Martina Polito, Andrea Rovati e Angelo Consoli)
 
Walter Galindo, in arte Teddy Killer, è un artista e un tatuatore che proviene dal Writing. Ma ad I Art Madonie Walter ha deciso di proporre nella sua opera “Ultimo mierculu” una tematica più coerente con le sue origini sudamericane che con quelle di writer. Sudamerica e Sicilia hanno infatti in comune le forti radici, l'attaccamento al territorio, al divino e agli eventi religiosi. Per questo gli ho lanciato l'idea di realizzare la sua intenzione di raffigurare il santo patrono di Polizzi Generosaproprio sotto al balcone dove ogni anno viene recitata l'omelia che chiude il rito della "Scinnuta di San Gandolfo". Un grande gelsomino fa da sfondo al volto bonario del frate, e qui Teddykiller si è ispirato alla tradizione che narra che nel momento della morte di San Gandolfo sul suo giaciglio siano nati fiori di gelsomino.

Coquelicot Mafille all'opera, Geraci Siculo 2021 (foto di Antonella Piscitello e Tano Rizzi)

Il murale di Coquelicot Mafille a Geraci Siculo, 2021 (foto dell'artista)
 
L'artista francese residente a Milano Coquelicot Mafille ha dipinto a Geraci Siculo il suo murale in ricordo della presenza delle suore benedettine nel borgo dalla fine del '400 sino al 2015, utilizzando l'estetica del ricamo "chiacchierino", tipico di Geraci, vicina alla sua poetica e coerente col suo segno stesso. L'artista scrive della sua opera: "a memoria della presenza e della spiritualità delle suore di clausura benedettine presenti a Geraci Siculo dal 1471, questo è il ricamo murale che ho realizzato in paese per I Art Madonie. La suora respira il vento che in quel punto soffia forte, attorniata da aquile vorticose in cerchio di chiacchierino. Non importa a quale credo si preghi, il grande spirito permea eternamente ogni cosa. È l'aria stessa, la Natura silenziosa, il vuoto che ci sostiene e ci abita". 

Riccardo Buonafede all'opera, Polizzi Generosa 2021 (foto di Martina Polito)
 
Riccardo Buonafede nel Comune Di Polizzi Generosa ha voluto realizzare due opere omaggio a due illustri polizzani. Qui sopra è all'opera sul ritratto di Antonio Borgese, nativo di Polizzi (1882), che fu giornalista e critico letterario, nonché uno dei più autorevoli autori italiani del primo Novecento. Dal 1931 visse negli Stati Uniti d’America da dove esercitò una costante militanza antifascista. A pochi metri dal murale c'è l'ingresso della Fondazione a lui intitolata. L'artista scrive del suo murale: "Mi ha colpito molto il percorso giornalistico di Borgese. Mi ha colpito il suo coraggio. Il coraggio di scrivere apertamente una lettera a Benito Mussolini, nella quale spiegava i molteplici motivi per cui non aveva alcuna intenzione di sottostare al regime fascista, mantenendo la sua libertà di pensiero. (Perché il vero giornalismo dovrebbe essere questo). Mi ha molto colpito anche la volontà di scrivere, assieme ad altri filosofi dell'epoca, una Costituzione Mondiale, con il sogno utopico di creare una repubblica mondiale, senza conflitti economici o politici, cosa che (naturalmente) non è stata possibile".
 
 
Il ritratto di Riccardo Buonafede a Vincent Schiavelli, Polizzi Generosa 2021 (foto dell'artista)
 
Il secondo murale celebrativo che Riccardo Buonafede ha realizzato a Polizzi Generosa è dedicato all'attore statunitense Victor Schiavelli. Il noto attore Hollywoodiano era originario di Polizzi, e qui si trasferì dall’America nel 2003 per vivere gli ultimi anni della sua vita. Molto amato dai cittadini coi quali amava sempre scherzare, e ricordato come estimatore ed esperto della cucina tipica polizzana, ha in paese la sua Casa Museo.
 
Il murale di Amalia Tucci a Castelbuono, 2021 (foto dell'artista)

Come abbiamo visto molti artisti per le loro opere si sono ispirati ai temi sacri, con l’intento di attualizzare la maniera di rappresentarli, sia nell'estetica che nei contenuti. Una grande sfida che l'artista pugliese Amalia Tucci ha intrapreso ispirandosi al culto di Sant'Anna, patrona di Castelbuono, le cui celebrazioni avvengono in coincidenza con le raccolta dell'oro giallo, bene prezioso della terra di Sicilia. Sant’Anna e la Madonna bambina a fianco sono infatti in festa tra le spighe, per quella che si prospeta una forente raccolta del grano. 
Ma l'intreccio iconografico racchiude anche elementi della tradizione pagana, come come il tamburello con cimbali che è all'apice della composizione e i cui gruppi di colori simboleggiano le stagioni. La Santa ha una cesta sotto l’altro braccio, nella quale conserva i frutti migliori del raccolto. La piccola emula la madre con una gestualità meno consapevole. La Madonna è posta come simbolo delle tradizioni che si tramandano dai genitori ai figli. Sullo sfondo si intravede il mare, mentre in primo piano altri element naturali come i papaveri e le farfalle completano l’opera. L’opera prosegue sulla parete laterale della struttura, ove si vedono dipinti anche i frassini con la preziosa manna che è uno dei vanti di Castelbuono.

L'opera di Laura Pitingaro "La Giostra", Geraci Siculo 2021 (foto dell'artista)

Laura Pitingaro nel suo murale "La Giostra" - per il quale si servita della tradizionale tecnica dello spolvero - trasforma una struttura assolutamente anonima in un piccolo tempio pagano dedicato alla Natura, rappresentando con minuzioso realismo e mano esperta la fauna appartenente al territorio e alla storia di Geraci Siculo, come testimoniano la tradizione medievale della falconeria e della Giostra dei Ventimiglia.

Noeyes all'opera, Gratteri 2021 (foto dell'artista)

Noeyes ha messo generosamente e coraggiosamente al servizio dei temi molto concreti del progetto I Art Madonie il suo stile astratto composto principalmente da linee di forza geometriche e colore. Il risultato è l'aver rivoluzionato l'edificio che dà il benvenuto ai visitatori all'ingresso del Comune di Gratteri, trasformandolo in un'opera d'arte che fa riferimento all'intreccio delle selci tipico delle Madonie, quanto a quello delle spine della corona di Cristo. Infatti proprio all'interno della Chiesa della Matrice Vecchia a Gratteri c'è un reliquiario in cui si custodiscono 4 spine che la tradizione cristiana vuole appartenute alla corona di spine di Cristo e che si venerano dai tempi dei Normanni.

 
 L'opera di Mapecoo a Sciara, 2021 (foto di Rosanna Mangiafridda)

È stato strano ed emozionante raccontare a María Peña, in arte Mapecoo, la storia di Salvatore Carnevale, giovane sindacalista siciliano di Sciara ucciso dalla mafia negli anni 50. Una vicenda complessa, in cui politica e mafia andavano a braccetto nello sfruttare i lavoratori e i contadini che, quando reclamavano i loro legittimi diritti, pagavano col prezzo della vita
Lei, artista spagnola residente a Parigi, che nelle prime bozze preparatorie per il suo murale si era già dedicata con molto impegno e cura sia a Giulio Gelardi e alla sua manna che al rapporto profondo tra umani e cavalli tipico di Sciara, ha compreso immediatamente l'importanza della mia nuova proposta e perché la stessi facendo proprio a lei, e oggi così descrive lei stessa l'opera finita: ispirata alla storia di Francesca Serio e di suo figlio, Salvatore Carnevale, ucciso a Sciara nel 1955 per aver difeso i diritti dei lavoratori. Francesca, che nella sua ricerca di giustizia contro un potere corrotto è diventata un'attivista e un esempio per molte persone, ne abbraccia la memoria. È anche la rappresentazione dell'abbraccio di una madre carico di nostalgia, tenerezza e forza".
 
Filippo Giovanelli, "Succurrini Bbedda Matri", Caltavuturo 2021 (foto dell'artista)
 
Il dialetto rappresenta uno degli elementi più identitari di un luogo, sia verso l’interno (coesione e senso di appartenenza) sia verso l’esterno (riconoscibilità). È anche uno dei beni più vivi ed utilizzati del nostro patrimonio immateriale. Partendo da questo valore, spesso sottovalutato, l'artista di Pesaro Filippo Giovanelli, co-fondatore dei progetti Reperti Urbani e Mural Vernacolo, dipinge in tutta Italia opere dal forte impatto visivo che hanno come protagoniste detti popolari in dialetto locale, scelti dagli stessi cittadini che quelle opere le vivono quando lui completa il murale e va via. E a Caltavuturo la scelta degli abitanti, che - col pennello in mano - lo hanno anche aiutato a realizzare l'opera, è caduta sulla frase "Succurrini Bbedda Matri".

Tilf all'opera a Pollina Finale, 2021 (foto di Fortunata Luparello)

Quando era il momento di assegnare questa lunga parete di una scuola della frazione Finale del Comune di Pollina ho pensato allo stile ricco di particolari di Tilf - nel quale si possono percepire richiami all'arte decorativa delle civiltà precolombiane quanto ai fitti intrecci di linee di quella aborigena, ma anche a quelli della Sicilia arabo-normanna medievale. Ho proposto proprio a lui di dipingere questa parete perché ho pensato a quanto il suo lavoro sia in grado di richiamare alla mente la maestria di Matilde Coco di Cefalù - la nota cittadina siciliana sul mare a pochi km a Finale – e delle altre ricamatrici delle Madonie, che nel creare i loro pizzi e merletti si sono ispirate ai mosaici o ai ricami marmorei e in pietra visti nell'architettura arabo-normanna, precorritrice del gotico e, in particolare, nelle chiese normanne come la Cattedrale di Monreale o lo stesso Duomo di Cefalù. 
 
Angela Sottile all'opera a Geraci Siculo, 2021 (foto di Antonella Piscitello)
 
"Le ricamatrici" di Angela Sottile, Geraci Siculo 2021 (foto dell'artista)
 
Questo in alto è "Le ricamatrici", il murale che l'artista madonita Angela Sottile ha realizzato nel Comune di Geraci Siculo
Angela è di Castelbuono, dove ha realizzato nel corso degli ultimi anni le installazioni artistiche per Ypsigrock festival, sulla facciata dell’ex teatro Le Fontanelle in piazza Castello e all’interno del chiostro di San Francesco: il primo un edificio dalla lunga storia oggi all'abbandono, il secondo un bene storico artistico di incredibile bellezza. Aveva infatti ovviamente ideato anche un secondo murale per il suo paese Castelbuono ma, purtroppo, per alcuni problemi dell'edificio alla fine ha potuto realizzare solo questa a Geraci. Quest'opera è dedicata all'arte del ricamo, e vede in particolare il "chiacchierino" tipico di Geraci perfettamente riprodotto sulla parete, e per una sua puntuale descrizone vi lascio alle parole stesse dell'artista: "Il riunirsi delle donne in una stanza o in un cortile, tra i gesti rituali compiuti dalle mani nell’annodare fili, nel seguire la trama, nel sentire la punta dell’ago trapassare il tessuto... sembra un racconto lontano, di un tempo
caratterizzato dallo scorrere lento e appassionato. Il ricamo è quasi un chiacchierare: ogni punto una parola. Pensieri, fantasie, storie, racconti cuciti su un tessuto bianco che diventa vivo, che parla della terra, della casa, del paese, dei progetti di vita. Il corredo, ricchezza materiale ed eredità spirituale".

 
Mataklas all'opera a Caltavuturo, 2021 (foto di Luisa Venuta e Andrea Rovati)
 
"CaltaFuturo" è il murale in cui l'artista napoletano residente a Londra Riccardo Attanasio in arte Matlakas rappresenta la strage di Caltavuturo del 20 gennaio 1893, rivisitandola in chiave contemporanea. Zappe, pale e corpi aggrovigliati diventano qui i simboli della lotta per la terra e delle rivendicazioni che hanno visto i contadini di Caltavuturo protagonisti di un pezzo di storia: i Fasci Siciliani. Un'altra opera del progetto I Art Madonie è dedicata a un eccidio di Stato che non studiamo sui libri di Storia nel quale i contadini ridotti in miseria che reclamavano delle concessioni di terre da coltivare, in questi territori in cui enormi feudi erano nelle mani dei pochi nobili che li sfruttavano, furono massacrati dai militari dello Stato Italiano o dalla mafia. 
 

L'opera di Frode in progress a Valledolmo, 2021 (foto di Rosa Maria Polizzi e Andrea Rovati)
 
L'opera di Frode nel Comune di Valledolmo si trova su una parete che dà sul piazzale nel quale si tiene la grande fiera annuale dell'agricoltura. E il murale è infatti un omaggio alla cultura contadina delle Madonie, che vede l'uomo relazionarsi intimamente con il mondo naturale.
 
 
L'opera di Irene Russo in progress a Caltavuturo, 2021 (foto di Luisa Venuta)
 
Il murale di Irene Russo nel Comune di Caltavuturo è dedicato alla Phiale Aurea, un eccezionale reperto archeologico di Caltavuturo, trovato molto probabilmente nei pressi del Monte Riparato, in quello che fu un centro abitato di età ellenistica.  Risalente tra la fine del IV e l’inizio del III sec. a.C., la phiale narra la lunga storia di un difficile recupero dell'opera dagli Stati Uniti. Una delle tante vicende del patrimonio storico artistico italiano illegalmente trasferito all'estero, questa volta recuperato con successo. L'artista cita in quest'opera muraria linee ed elementi delle decorazioni della phiale e lo fa componendo un motivo decorativo ispirato anche ai ricami all'uncinetto, in omaggio a questa tradizione madonita tutta al femminile che ha colpito l'interesse di molti artisti ospiti del progetto.
 
"U vanniaturi", il murale di Seba Mat a Cerda, 2021 (foto dell'artista)
 
Il "vanniaturi" della storica corsa di auto delle Madonie, la Targa Florio, è protagonista di un'altra opera nel Comune di Cerda. Anche Seba Mat ha interpretato questa figura che rimane nelle memorie di molti madoniti. Ad esempio quelle della signora Venera, proprietaria della parete sulla quale ha dipinto l'artista, che si è emozionata raccontandoci (vedi il video in alto) che il passaggio di questo banditore nelle strade di Cerda - che gridava ai cittadini  di tenere lontano bambini e animali dalla strada poiché il sindaco non si sarebbe preso responsabilità se fosse successo loro qualcosa - quando lei era bambina annunciava implicitamente che da lì a breve sarebbe iniziata una nuova esperienza unica legata a questo evento importantissimo per tutti. Un evento che portò nelle Madonie i personaggi internazionali più importanti dell'epoca. Lo sfondo dell'opera Seb Mat lo ha ripreso da una cartolina celebrativa originale sulla Targa Florio stampata nel 1975.
 
L'opera di Caz.l in progress a Petralia Soprana 2021 (foto di Paola Li Puma e Angelo Consoli)
 
Il ballo della cordella è una tradizione delle Madonie, in cui i ballerini, a coppie, danzano attorno ad un’asta adornata con spighe di grano e nastri colorati. I simboli in questa rappresentazione sono tanti: la pertica sostituisce l'albero e gli intrecci di grano e colori ringraziano la natura simboleggiando stagioni e costellazioni. Si balla soprattutto in quattro paesi: Petralia Sottana, Petralia Soprana, Caltavuturo e Castellana. Caz.l nel Comune Petralia Soprana, rappresentando una delle figure storica di questa usanza ha voluto omaggiare tutto il territorio, propondneod un'opera che sia elemento di unione tra diversi comuni.
 
L'opera di Oblogoestorounds a Lascari, 2021 (foto degli artisti)

⁣Lascari è un piccolo comune del Parco delle Madonie dalla fondazione piuttosto recente, come già scritto sopra. Ma le tradizioni culturali e religiose che ne accompagnano lo svolgimento di mesi e delle stagioni sono antiche come la storia della comunità da cui il paese ha preso forma. Una di queste è la "Tavulata di San Giuseppe" che è tradizionalmente legata al ciclo del grano e si celebra ancora oggi con l’accensione di falò e ricchi banchetti, colmi di pani nelle sue diverse varietà offerti a tutta la comunità, in particolare a bambini e bisognosi. Una comunione di beni che nasce da un'usanza propiziatoria dall'atavico sapore, attraverso la quale le comunità contadine, dopo l’avvenuta semina, invocavano il santo affinché mandasse la pioggia. Da questo patrimonio immateriale unico che ancora oggi lega agricoltura e cibo alla spiritualità, si sono lasciati ispirare gli Oblogoestorounds per creare in piazza Madonna del Carmine, la loro opera "La Piazza di San Giuseppe ed i frutti".⁣
 
L'opera di Ljubiza Mezzatesta in progress a Castelbuono, 2021 (foto di Vincenzo Ippolito e Andrea Rovati) 
 
Ho già accennato sopra a Sant'Anna, madre della Madonna e nonna di Cristo, santa patrona del paese di Castelbuono.
In realtà la sua storia è una vicenda apocrifa perché Anna nelle Sacre scritture non appare mai. La Chiesa cattolica la recupera dai vangeli non riconosciuti solo nel II secolo d.C., e il recupero va a colmare sia evidenti lacune dei racconti della storia della sacra famiglia sia la necessità di credere in più divinità e nello spirito di una Grande Madre Terra ancora vivo nelle comunità medievali, malgrado secoli in cui si vanno affermando sempre più le divinità maschili predominanti e il monoteismo. Anna è una donna 'normale, né vergine né martire, né povera, è anzi sposa vedova di ben tre mariti. Forse proprio per questa sua 'gigante femminilità' viene spesso ritratta di proporzioni enormi rispetto alle altre figure sacre che le sono vicino. Per I Art Madonie l'artista catanese Ljubiza Mezzatesta dedica a Sant'Anna un'edicola votiva contemporanea, un'installazione di arte urbana che, proprio per la sua caratteristica originale, focalizza l'attenzione sull'usanza ormai perduta di realizzare beni artistici e culturali come le edicole votive, sottolineando implicitamente anche l'abbandono di questa pratica e il degrado in cui versano molte antiche edicole.
 
 
Una delle opere di Atez in progress, Alimena 2021 (foto di Tiziana Alfonso e Tano Rizzi)


Un altro murale di Atez, Alimena 2021 (foto di Tiziana Alfonso e Tano Rizzi)

Queste sopra le due opere murarie di Atez realizzate nel Comune di Alimena che, col suo inconfondibile stile vicino al linguaggi del fumetto e del cartoon, trattano della cultura materiale legata alla raccolta dei prodotti della terra e all'educazione delle giovani generazioni. Atez ci mostra attraverso i suoi personaggi - figli di un'epoca in cui abbiamo la testa gonfia di nozioni e informazioni e viviamo la vita forsennatamente - che il lavoro e lo studio sono entrambi fatica. Ma anche che entrambi possono essere impegno e soddisfazioni condivisi. Le opere sono entrambe dipinte su una scuola.

Il murale di Atez a Scillato in progress, 2021 (foto di Francesco Biondolillo e Andrea Rovati)
 
Atez ha dipinto il suo terzo murale per il progetto I Art Madonie nel borgo medievale di Scillato, ispirandosi alla tematica dell'acqua, di cui cui il paese è ricco al punto che nel centro storico la si sente scorrere sotto le strade giorno e notte. Ci sono documenti storici che attestano che i mulini d'acqua qui eistono da almeno un millennio, e sembra che l'abbondanza d'acqua abbia spinto a vivere quassù anche delle comunità di greci ateniesi giunte in Sicilia dopo la Guerra di Troia. 
Qui i personaggi dell'artista corrono verso la fontana che è al centro dell'opera, e assumono anche un'identità tipica del luogo, perché a causa dei loro testoni tipici del segno di Atez, a molti faranno pensare alle famose arance bionde di Scillato.

Il murale di Mikhail Albano in progress a Petralia Soprana, 2021 (foto di Paola Li Puma e Andrea Rovati)
 
L'artista di origini russe residente a Catania Mikhail Albano ha concentrato la sua attenzione su alcuni rituali madoniti che si celebrano nel Comune Petralia Soprana, dove ha dipinto una delle sue due opere murarie, e ne ha evocato il significato e la forza attraverso delle figure mitiche. 
“A Pistata da racina” - antico rito della pigiatura dell'uva con i piedi - è qui simboleggiata da Bacco, e la Sagra del grano è personificata da Demetra, divinità legata alla Madre Terra. Alle loro spalle Albano ha rappresentato i motivi decorativi dei tipici piatti di ceramica in stile siciliano. Negli altri due oblò che si aprono verso il suo universo immaginifico ha dipinto due leoni, perché tanti ne ha visti in edifici decorati in pietra o dipinti proprio in paese, come ad esempio nella Biblioteca o in Municipio. Sul retro di questi ci sono i motivi decorativi dei centrini ricamati all'uncinetto. In particolare l'artista ha riprodotto il "Centesimo", ricamo tipico delle Madonie.
 
Il murale di Mikhail Albano "Cerere" a Bompietro, 2021 (foto dell'artista)
 
Nella seconda opera realizzata stavolta a Bompietro, a fianco al MAV, Museo Archeologico Virtuale, Mikhail Albano ha rappresentato la divinità Cerere con una corona di spighe di grano sul capo. Tradizione insegna che sia stata lei ad insegnare la coltivazione dei campi agli uomini. Anche a Bompietro, come in altri paesi delle Madonie, l'agricoltura non è solo lavoro, ma uno dei valori più alti tra quelli condivisi dalla comunità. E il campo di grano apparentemente sullo sfondo è infatti il vero protagonista di quest'opera, reso dall'artista con iperrealista precisione e minuziosi tocchi di spray.
 
Il murale di Aurelio Billitteri in progress a Polizzi Generosa, 2021 (foto dell'artista)
 
Una delle ultime opere realizzate per il progetto, conclusa a metà novembre, è questa dell'artista palermitano Aurelio Billitteri a Polizzi Generosa. Anche questo murale si trova sul percorso della "Scinnuta di San Gandolfo", come quello di Teddy Killer, e infatti la rappresentazione delle quattro campane è legata a una vicenda che viene narrata sul frate di Polizzi. Si tratta del miracolo del giovane muto che perse una mucca e a cui Gandolfo diede la voce, venendo poi accolto in paese come santo. La prima campana simboleggia l’intervento di una mano divina, la seconda presenta elementi legati all'immagine di Gandolfo. La terza è a simbolo della mucca e la quarta rappresenta il ragazzo che riacquista la voce. Lo stretto legame che c’è tra il miracolo e la voce, ma anche tra la voce e la tradizione orale che ha permesso di tramandare queste storie di cui le Madonie sono ricche, sono al centro di questo murale.
Ammetto che mi resta la mancanza della bella opera dedicata al botanico e medico Francesco Minà Palumbo e al suo "Frassino del Crocifisso", che Aurelio aveva progettato per Castelbuono da me sollecitato (e forse anche un po' stressato...), ma che non ha potuto realizzare per imprevisti problemi di logistica, ma - come ho scritto all'inizio - con questo progetto per le Madonie tantissimi semi sono stati piantati da altrettanti artisti.
Ora sta a tutti voi coltivarli, e trarne diversi frutti con nuovi semi da diffondere in futuro sul territorio. 
 
I ART MADONIE Staff:
Lucenzo Tambuzzo, ideatore e direttore artistico I ART Madonie 
David Diavù Vecchiato, curatore interventi di arte urbana 
Emanuele Messina, responsabile networking nazionale e internazionale 
Therese Pecora, coordinamento attività 
Clara Mollica, responsabile segreteria tecnica e assistente al coordinamento  
Luca Ceresoli, assistente del curatore